Carenza di ferro: come risolvere il problema

La carenza di ferro è una malattia che crea parecchie difficoltà all’organismo, in quanto viene a mancare l’emoglobina, cioè la molecola dei globuli rossi che trasporta l’ossigeno nel sangue.

L’anemia sideropenica è una particolare condizione che deve essere indagata mediante esami del sangue specifici, rivolgendosi a un medico una volta accertata, al fine di colmare la mancanza di questo minerale, fondamentale per il corpo umano. Questo può essere assunto mediante l’alimentazione, tramite cibi e bevande che favoriscono proprio l’assorbimento del ferro; è bene, però, sapere che esistono anche alimenti che bloccano l’assunzione del minerale in esame, come the, caffè e cibi ricchi di fibre.

Come si manifesta la carenza di ferro?

Le principali ragioni di questa sindrome sono: abuso di lassativi, allattamento, compromissione del sistema gastro-intestinale, diarrea, gravidanza, perdite di sangue eccessive (a causa di ciclo mestruale abbondante o emorroidi), regimi alimentari poveri di cibi ricchi di ferro o che prevedono il consumo di alimenti che limitano l’assorbimento di questo minerale, svolgimento di talune attività sportive.

I sintomi tipici della carenza di ferro sono: affaticamento, cefalea, debolezza, dolore al torace, fiato corto, insonnia, irritabilità, pallore e vertigini.

Ecco le cure adatte

Una volta accertato, mediante gli esami specifici, che il livello di ferro nel sangue è basso, è necessario assumere integratori di questo minerale, facilmente reperibili in farmacia, da associare a una dieta che preveda un adeguato consumo di alimento contenenti ferro. Può essere utile bere quotidianamente un bicchiere di spremuta d’arancia, la quale è in grado di migliorare la capacità del nostro organismo di assorbire il ferro.